Un laboratorio di esplorazione interiore attraverso il linguaggio dell’arte grafico-pittorica.
Un viaggio per riconoscere il senso di colpa come costruzione culturale, risalire alla sorgente del proprio desiderio e restituirgli diritto di esistere.
Nel gruppo e nella creazione condivisa, il peso del giudizio si trasforma in libertà espressiva: un movimento dal profondo, come un canto che affiora dalle acque.
Condotto da una psicoterapeuta e da un’artista visiva.
Un incontro esperienziale dedicato alle donne che desiderano ritrovare la propria voce come spazio di libertà, espressione e presenza.
Attraverso il corpo, il respiro e il movimento, si entra in contatto con la voce autentica — quella che nasce dalle radici e vibra nel collettivo, intrecciando emozioni, identità e relazione.
Un percorso guidato da una cantante e una psicoterapeuta per riscoprire la voce come canale di consapevolezza e trasformazione.
Un laboratorio che utilizza il corpo come via per esplorare la relazione affettiva e trasformare le dinamiche che la imprigionano. Attraverso pratiche di contatto, ascolto e movimento consapevole, si impara a riconoscere le ferite che generano dipendenza e a distinguere l’Altro dal bisogno o dalla proiezione. Nel gruppo e nella presenza reciproca, l’incontro diventa reale, libero e vitale: una danza tra due soggettività che si scelgono, restando intere. Condotto da una psicoterapeuta e da un’esperta di pratiche corporee.
Pratiche corporee per abitare il tempo e trasformare il bisogno.
Un laboratorio esperienziale che utilizza il corpo come via di accesso alla psiche, per trasformare il bisogno in presenza e rigenerare l’energia vitale.
Attraverso pratiche somatiche e momenti di ascolto, si impara a rallentare, abitare il tempo, riconoscere le ferite che alimentano l’urgenza e coltivare un senso di libertà più profondo e radicato.
Condotto da una psicoterapeuta e da un’esperta di pratiche corporee.
Un percorso di scrittura autobiografica on line rivolto a ragazze adolescenti, pensato come estensione del lavoro terapeutico individuale, dove la parola diventa spazio di cura e di scoperta di sé. Scrivendo insieme, condividendo e ascoltando, si costruisce un piccolo luogo di verità e risonanza.
Il progetto nasce dall’idea che la trasformazione non avviene solo attraverso la parola, ma anche attraverso il gesto, l’immagine, il suono, il respiro, la postura, il ritmo, la materia. Ogni pratica artistica o corporea viene guidata e tenuta insieme da uno sguardo psicologico che ne orienta il senso e ne custodisce la profondità, facendo del percorso un lavoro su di sé, radicato nell’esperienza.
Ogni laboratorio è un varco possibile: un modo per incontrare parti sommerse, per trasformare il bisogno in desiderio, per sciogliere retaggi culturali e immagini interiori, per ridefinire il proprio posto nel mondo e nella relazione.
La dimensione femminile attraversa il progetto non come limite identitario, ma come spazio simbolico e politico in cui riconoscere, legittimare e trasformare ciò che storicamente è stato silenziato, colpevolizzato o reso invisibile. Il gruppo, in ogni tappa, non è uno sfondo ma una risorsa reale e simbolica: un luogo di risonanza, differenza e restituzione, dove ciò che si muove dentro può farsi immaginario condiviso.
Nel 2015 sono arrivate all’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria 441 segnalazioni, di cui la metà ha riguardato l’immagine della donna: le peggiori, a quanto pare, erano concentrate su affissioni locali. L’Istituto pensa a un protocollo con i Comuni, e nel frattempo una decina di questi messaggi vengono bloccati. Premesso che considero meritevole il tentativo, vorrei approfondire però […]
“Si scrive relazioni, si legge politica”. Era il titolo di un incontro su tematiche di genere a cui partecipai un po’ di tempo fa: l’idea era sottolineare gli aspetti di giochi di potere nelle relazioni sentimentali, contestualizzandole nel ruolo della donna,in costante trasformazione. Dell’incontro, ormai, ricordo poco. Ma il titolo mi è rimasto impresso, accendendo […]